Fra Salimbene da Parma, monaco francescano, vissuto tra la fine del XII secolo e
l'inizio del XIII, ha scritto la cronaca del suo tempo, facendola giungere sino
a noi attraverso degli annali. Per secoli a questa fonte, hanno attinto i piu'
qualificati esegeti per ricostruire eventi e vicende che si collocano tra il
1168 al 1288; periodo ritenuto anche dagli stessi alquanto oscuro. Da un
episodio di quel tempo, descritto da fra Salimbene nella sua ''Chronica'' come
misterioso, ma che ha impresso una netta direzione alla storia, prende spunto la
nostra vicenda. Di Costanza d'Altavilla: Imperatrice del Sacro Romano Impero,
conosciamo altrettanto poco, e il poco che ci è giunto spesso è contraddittorio.
Dante nella sua Commedia la pone in paradiso, definendola piena di luce; altri
la considerano opportunista, spregiudicata e scaltra. Noi non sapremo mai come e
chi fosse nella realtà Costanza d'Altavilla. Due archeologi si imbattono
casualmente su alcuni indizi che potrebbero illuminare e chiarire avvenimenti di
quell'epoca; in particolare il privilegio che Costanza e i discendenti Svevi
concedono all'ordine monastico dei Cistercensi che a quel tempo ebbe un grande
sviluppo e acquisì un potere politico ed economico di rilievo. Il percorso dei
due ricercatori, una tedesca e un italiano, si snoda a cavallo della seconda
guerra mondiale. Il conflitto segna pesantemente la donna che subisce l'assedio
di Berlino da parte delle Truppe Alleate e dell'Armata Rossa. Ne esce in malo
modo: distrutta. Nonostante ciò riesce a compiere un'analisi approfondita della
strumentazione propagandistica che il governo Nazional-Socialista ha fatto della
scienza archeologica per confermare ingannevolmente la purezza della razza
Ariana. L'insostenibile giustificazione di pericolo di inquinamento da parte di
razze inferiori; ed infine, le repressioni etniche che hanno sfociato
nell'ignobile olocausto. Nella ricerca viene coinvolto anche l'abate di St.
Marie: abbazia cistercense situata su un altipiano della Guascogna Francese,
dove il vino è eccellente, ma il tempo sembra trascorrere con una particolare
caratteristica. Nonostante la razionalità intellettuale e il sostegno della Fede
Cristiana, il monaco intuisce aleggiare sulla vicenda una maledizione: infatti
si scatena una sequenza di omicidi del tutto simili ad altri avvenuti 500 anni
prima. La storia si snoda attraverso le miserie sociali e individuali del
dopoguerra, dove ognuno, a suo modo, cerca di ricostruirsi un' identità che gli
consenta la semplice sopravvivenza. Su queste ceneri risorgono varie
caratteristiche umane che il conflitto aveva represso e sembravano
definitivamente perdute: emozioni, sentimenti e passioni.
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