venerdì 18 gennaio 2013

Intervista all'autore Stefano Vignaroli

INTERVISTA A STEFANO VIGNAROLI
 
 
 
 
Continuando i nostri "Tu per tu" con autori marchigiani, proponiamo oggi la video intervista a Stefano Vignaroli, autore di gialli/noir aventi come protagonista Caterina Ruggeri, Commissario di Polizia, esperta cinofila, ma anche mamma e donna. Un personaggio che l'autore è riuscito in maniera magistrale a far amare ai suoi lettori.
 
Riportiamo qui sotto l'intervista fatta da Aurora Rosati allo stesso autore all'uscita del suo romanzo di esordio, "Delitti Esoterici" e pubblicata a suo tempo su Pressu.com, testata giornalistica on line.
 
Come mai la decisione di scrivere e pubblicare il tuo primo romanzo a un'età di oltre 50 anni?
Beh, sono sempre stato un buon lettore, essendo nato e cresciuto in una casa piena di libri, ma non mi era mai venuto in mente di scriverne uno. Un paio di anni fa mi sono detto che, dal momento che comunque sono stato sempre bravo a scrivere, mi sarei potuto buttare in quest'avventura. Ho iniziato un po' per gioco a scrivere la storia della vita della Commissario Ruggeri, delineando così il personaggio. Poi, una volta iniziato, la storia della prima indagine è andata avanti da sé, il flusso del racconto veniva così naturale, che oggi, rileggendo alcuni brani mi sembra che neanche possano essere stati scritti da me. Comunque, l'età non è un problema, anzi direi che quando uno arriva a cinquant'anni e ha fatto per più di venticinque anni lo stesso lavoro, sente proprio il bisogno di dedicarsi a qualcosa di diverso. Io mi sono detto: "Se hai un sogno, realizzalo! Se lo cavalchi, ti farà volare."
Il tuo romanzo d'esordio, DELITTI ESOTERICI, è permeato da un clima di magia e di esoterismo, che entusiasma i lettori appassionati del genere. Da cosa deriva questa tuo interesse?
Credo che la magia abbia appassionato ognuno di noi, fin da bambino. Io sono un tipo molto razionale, come in fin dei conti la protagonista del romanzo, e non credo molto ai fenomeni paranormali e soprannaturali. Ma a volte mi accorgo che ci sono cose che non possono essere spiegate con la razionalità. Del resto, se tutte le civiltà e le religioni, dalla preistoria ai giorni nostri, affermano la presenza di qualcosa di soprannaturale, un fondo di verità ci dovrà pur essere!
Ma la Commissario Ruggeri riuscirà alla fine a spiegare tutta la vicenda in maniera estremamente razionale!
Sicuramente, ma il finale a sorpresa del libro farà sì che il lettore rimanga con il dubbio amletico che qualcosa di magico e soprannaturale non possa essere spiegato altrimenti.
Ci è voluto un bel lavoro di ricerca per avere i riferimenti storici sul processo alle streghe di Triora, ma soprattutto sui riti, sulle invocazioni, sulle magie, che vengono così brillantemente descritti in alcuni capitoli del romanzo?
Il lavoro di ricerca c'è stato, ho dovuto far riferimento a testi, quali "La chiave di Salomone", che ho dovuto leggere e consultare. Ma ho lavorato anche molto di fantasia, come penso faccia qualsiasi autore, modificando e adattando racconti e situazioni alla narrazione. E' venuto un buon mix, in cui il Commissario Caterina Ruggeri e il suo vice, l'Ispettore Giampieri, oppongono la razionalità e la tecnologia all'esoterismo e alla magia propri degli adepti della setta con cui vengono in contatto durante la loro indagine.
Quasi fosse scontato, si tende ad associare l'esoterismo al satanismo, e quindi considerare la setta esoterica come una congrega di persone dedite al male. Leggendo il tuo romanzo, si capisce che non è proprio così. Ci vuoi spiegare qualcosa in più?
Esoterismo e satanismo non coincidono affatto. E' chiaro che, all'interno di sette di questo tipo, cerchie chiuse e ristrette, in cui non è facile entrare se non sei dell'ambiente, ci possono essere schegge impazzite, difficili da fermare, che perseguono il male a tutti i costi, e si fanno forti dell'essere adepti della setta stessa. E' proprio quello che accade nel romanzo, in cui il cosiddetto "maligno" è un personaggio dal profilo psicologico complesso, al limite dello sdoppiamennto della personalità, e sarà egregiamente combattuto dalla nostra eroina.
Parliamo un po' della protagonista, Caterina Ruggeri. Personaggio del tutto inventato o riferito a qualche conoscenza della tua vita reale?
La Dottoressa Ruggeri è una donna bella e intelligente, dal carattere molto indipendente, sviluppato durante l'infanzia e l'adolescenza vissuta in una famiglia segnata da tragedie, quali un incidente domestico, dove troverà la morte un suo fratellino, e il suicidio del padre in seguito ai sensi di colpa per l'accaduto. Nel mio passato remoto ho conosciuto una persona che ha vissuto queste esperienze, ma poi il lavoro di fantasia ha creato il personaggio nella sua complessità. E' un bel personaggio, che comunque, al di là dell'apparenza di donna tutta d'un pezzo, prova dei sentimenti come tutti noi: l'amicizia, l'amore, le passioni. Tutte piccole cose che si ritrovano nella lettura del romanzo.
Un romanzo, insomma, abbastanza complesso, entusiasmante da leggere. Ci sarà un seguito?
Già sto scrivendo il secondo romanzo della serie, dal titolo provvisorio "I misteri di Villa Brandi". Caterina, grazie al fatto di essere in dolce attesa, farà ritorno alla sua città d'origine, Jesi, dove sarà coinvolta suo malgrado in una complicata indagine. Ma non anticipiamo troppo!
Un saluto ai suoi lettori?
Spero che la lettura sia stata di vostro gradimento e conto di vedervi tutti alle prossime presentazioni del libro.

Aurora Rosati


2 commenti:

  1. E bravo Stefano! Ottima e precisa intervista sia con Agoradio-Osimo che con Aurora Rosati. Sai benissimo che da lettrice-scrittrice ma soprattutto in qualità di tua amica e appassionata ai tuoi romanzi noir, non posso che congratularmi con te.
    Regalaci ancora i tuoi romanzi... e in bocca al lupo per ogni tua attività.
    Con affetto
    Susanna

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