giovedì 20 giugno 2013

Intervista a Teresa Angelico


RUBRICA: LE INTERVISTE (IM)POSSIBILI DI STEFANO VIGNAROLI
 
Oggi intervisto una giovane scrittrice che si auto pubblica in ebook: Teresa Angelico.




Ciao Teresa
Ciao Stefano
Comincio subito con le domande.
Va bene.
Mi piacerebbe sapere come hai cominciato a scrivere, me ne puoi parlare?
Certo, con piacere. È successo a La Spezia prima in un’aula di tribunale e poi a casa.
Scusa se t’interrompo, in tribunale hai detto? sei un avvocato?
(ride) No, sono un ingegnere meccanico.
Allora stavi testimoniando?
No.
Ti stavano processando?
No, dai, ritenta.
Avevi accompagnato qualcuno?
No.
Mi arrendo.
Confesso, stavo seguendo il consiglio di Eduardo De Filippo.
Eduardo De Filippo, lo ammiro molto. Sono curioso, continua.
Ok, Eduardo consigliava ai giovani autori di frequentare le aule di tribunale. In effetti, aveva ragione, in un’aula di giustizia s’impara molto sulla natura umana. A quell’epoca vivevo a La Spezia, per motivi che ti racconterò un’altra volta, e quando avevo un po’ di tempo libero entravo in tribunale e seguivo i processi. All’inizio non è successo niente, tanto che ho pensato che quel burlone di Eduardo si fosse divertito a prendere in giro i giovani allievi de "La bottega del teatro" ma poi è scattato il meccanismo. Una sera, mentre rientravo dal lavoro, ho iniziato a pensare alle storie che avevo sentito durante i processi e ho cominciato a fantasticarci su. Piano piano, sono nati i personaggi. Diventavano così vivi che era impossibile non renderli in un racconto. Ho acceso il portatile e ho costruito la mia prima storia. Così ho iniziato e, da allora, non ho più smesso.
Cosa pensi dei corsi di scrittura creativa? Ne hai mai frequentato uno?
No, non mi è capitato di frequentarli, ma so che qualcuno ne ha tratto giovamento. Se non fossi così impegnata con il lavoro e la famiglia, mi piacerebbe frequentarne uno.
Quattro romanzi, pubblicati in forma esclusivamente digitale come e-books. Come mai questa scelta?
Stefano, sì, è vero, ho quattro titoli, ma non sono tutti romanzi, alcuni sono dei racconti o dei romanzi brevi. Ho scelto di auto pubblicare in e-book perché credo che sia una maniera semplice e diretta per avvicinarsi ai lettori. Con una cifra modesta (meno di un euro), possono comprare il libro e vedere se il mio modo di scrivere incontra i loro gusti o no. Un libro di carta verrebbe a costare dieci volte di più.
Credi che l’editoria digitale rappresenti un buon trampolino di lancio per un giovane scrittore?
Io non sono un editore, ma ho saputo che parecchi autori self sono stati notati da importanti case editrici e messi sotto contratto, quindi, la risposta è sì.
Parlaci dei tuoi romanzi, in particolare, di “Omicidi al liceo”. Per quest’ultimo testo, come è nata l’dea di prendere spunto dal romanzo di Agatha Christie: “C’era una volta”?
Io sono una grande fan di Agatha Christie, e ho letto il suo romanzo quando ero ancora una ragazzina. La storia di “C’era una volta” è stata ispirata da delle lettere risalenti alla XI dinastia egiziana, che furono trovate in una tomba scavata nella roccia, di fronte a Luxor,  durante una spedizione in Egitto del Metropolitan Museum of Art di New York. Ho cercato di risalire alle lettere originali, ma non ci sono riuscita, ho trovato però un libro del professor Battiscombe Gunn in cui riporta la traduzione di molti papiri egiziani, sono storie affascinanti che mi hanno guidata e ispirata mentre scrivevo il romanzo.
Ti ritieni una giallista nel senso classico del termine (di quelli che tengono sempre a mente le vecchie regole di Van Dime) o preferisci scrivere a ruota libera, definendoti quindi una romanziera?
Non saprei come definirmi, a volte scrivo di getto, altre devo pianificare in ogni dettaglio.
I tuoi personaggi sono di pura fantasia o ispirati a persone realmente conosciute?
Stefano! Vuoi mettermi nei guai? Certo che sono di pura fantasia!
Hai già in cantiere nuove pubblicazioni?
Attualmente, sto scrivendo un giallo ambientato nella mia città.
Auto pubblicazione e promozione libraria. Sei soddisfatta dei risultati raggiunti con il self publishing, o pensi che una casa editrice avrebbe potuto realizzare una promozione migliore?
A mio parere, una casa editrice è indispensabile se si vuole promuovere un autore in maniera efficace.
Grazie, Teresa. Per me è stato un vero piacere intervistarti. In bocca al lupo per tutto!
Grazie a te, Stefano, per avermi ospitata qui nel tuo blog. Crepi il lupo e un caro saluto a tutti i lettori.




Nessun commento:

Posta un commento