venerdì 31 luglio 2015

L'Ombra del Campanile - Il nuovo romanzo di Stefano Vignaroli

L'OMBRA DEL CAMPANILE
 
Finalmente in libreria la nuova opera di Stefano Vignaroli, un elegante volume in brossura di circa 400 pagine, corredato delle illustrazioni del Prof. Mario Pasquinelli, al prezzo di soli € 12,90.
Rispetto ai precedenti romanzi, di genere giallo/thriller basati sulla figura del Commissario Caterina Ruggeri, l'autore ha cambiato genere e si è voluto cimentare nel romanzo storico. La storia è infatti ambientata in una Jesi cinquecentesca, in una città segnata da un grave episodio, il "Sacco di Jesi", ma comunque proiettata in pieno nel Rinascimento. Il racconto parte proprio con la descrizione del sacco e del tradimento perpetrato da un'importante autorità cittadina, che favorì l'assalto e il saccheggio da parte degli eserciti comandati dai Duchi di Ancona e di Urbino.  Nel 2017, esattamente cinquecento anni dopo i fatti, una giovane studiosa, discendente della nobile famiglia Baldeschi-Balleani, risistemando i testi conservati nella biblioteca dell'antico palazzo, oggi sede della fondazione Federico II, riesce a ricostruire tutta la truce vicenda che aveva visto come protagonista una sua antenata che portava addirittura il suo stesso nome: Lucia. Le sue ricerche saranno ispirate da una serie di visioni oniriche e da una strana ombra che il campanile del Duomo, in determinate ore e in determinati periodi dell'anno, proietta sulla parete orientale del campanile di San Floriano, che si trova sulla parte opposta della stessa Piazza Federico II. Anche l'aiuto di una giovane suora, diventata per caso sua amica, servirà a Lucia per scoprire antichi testi e bui passaggi segreti.
 
 
Abbiamo quindi raggiunto l'autore nella sua amata cittadina per parlare un po' con lui della sua nuova fatica letteraria.
 
Ciao, Stefano. Come vedi, siamo qui per farti alcune domande. La curiosità è tanta, ma non rivelarci troppo della trama, perché i tuoi lettori vogliono assaporarla dalle pagine del libro.
 
Ciao, Caterina. Sono qui pronto a soddisfare la tua curiosità, quella del mio pubblico e di tutti coloro che si vorranno avvicinare alla lettura di questo romanzo. Spara, dunque!
 
Innanzi tutto, come mai hai deciso di buttarti nel genere storico?
 
Beh, direi che tutto sommato, la storia, soprattutto quella della mia città, mi ha sempre appassionato. Chi ha letto i miei precedenti romanzi sa bene che il Commissario Caterina Ruggeri, per risolvere le sue indagini, è dovuta sempre andare a scavare in episodi del passato. Buoni riferimenti alla storia Jesina si hanno sia ne "I misteri di Villa Brandi", sia ne "Il diario di uno psicopatico". E poi, anche se non si può definire un giallo storico, in quanto la storia procede in maniera lineare, anche in questo nuovo romanzo non mancano elementi legati alla scoperta di arcani segreti.
 
A proposito di arcani segreti, cosa rappresenta l'ombra del campanile che vediamo nella fotografia?
 
Quell'ombra è stata proprio l'elemento che ha scatenato in me l'idea della trama del romanzo. Un campanile che proietta la sua ombra in maniera così precisa su un altro campanile della stessa Piazza non può essere una pura casualità. Ci deve essere qualcosa dietro, un arcano da scoprire, ma nessuno a Jesi ne sa niente. Si tratterà di semplice allineamento architettonico, o di qualcosa di più? Lo scopriremo insieme alla protagonista del romanzo.
 
A parte la vicenda storica, che ci dà lo spunto per rivedere alcune parti della storia della nostra città, alcuni capitoli si svolgono ai tempi nostri, anzi in un futuro poco immediato. Come si correlano i due periodi storici nella trama?
 
Credo che la tecnica, nella scrittura creativa, si chiami "traslazione": praticamente la narrazione prende spunto da diversi punti di vista, non solo dei singoli personaggi, ma anche dell'ambientazione temporale. È ovvio che la Lucia dei giorni nostri si sente molto legata alla sua ava vissuta mezzo millennio prima negli stessi luoghi, tanto da avere delle visioni in cui crede di rivivere episodi della vita della sua omonima. A proposito di "Punti di vista", c'è da dire che, mentre ero abituato a scrivere in prima persona (il personaggio Caterina Ruggeri raccontava se stessa), questo romanzo l'ho voluto scrivere in terza persona come narratore onnisciente. Pensavo che così fosse più semplice, invece ho rischiato più volte di avere nella narrazione un punto di vista ballerino, che mette un po' in difficoltà il lettore. Spero che il profondo editing effettuato sul testo, e che ha impegnato altrettanto tempo rispetto alla stesura della trama, sia riuscito a evitare la maggior parte delle défaillance. Ti giuro: non è stato un lavoro semplice, e spero che i lettori me ne diano atto!
 
Bella storia, avvincente, trama che si legge tutta d'un fiato, corredata dalle illustrazioni di un esimio artista Jesino. Che dire di più? Che alcuni brani ci fanno riscoprire la storia della tua Città, Jesi, dalla leggenda della sua fondazione alla nascita di Federico II, e così via. Quali sono le fonti a cui hai attinto?
 
Va detto che la fonte principale sono i testi di Giuseppe Luconi, giornalista, compianto concittadino, scomparso lo scorso anno e che tanto ha fatto per la diffusione della storia di Jesi. Poi, più che il topo di biblioteca, ho fatto il topo di Internet, alla ricerca di notizie, anche secondarie, anche sconosciute ai più. Spero che i riferimenti storici non annoino troppo il lettore, anche perché certe piccole notizie sono importanti ai fini della trama del romanzo. Le tavole del Prof. Mario Pasquinelli, anche lui da non molto scomparso sono state gentilmente concesse dai suoi legittimi eredi.
 
Un lavoro, complesso, quindi, che ha richiesto non poca fatica. Noto che hai dato un titolo alla serie: "Lo stampatore". Quindi prevedi di andare avanti con altri romanzi dello stesso genere! Chi è lo stampatore e che cosa rappresenta?
 
L'idea di proseguire con altri romanzi con gli stessi protagonisti c'è, eccome! Non so quali saranno i tempi, ma all'Ombra del Campanile seguiranno altri romanzi. Lo stampatore, nella mia idea iniziale, forse voleva essere il protagonista della storia, ma poi mi sono lasciato prendere dalla mano e la protagonista è diventata Lucia, una giovane nobile jesina degli inizi del '500, che diviene amica del tipografo Bernardino Manuzi, titolare di un'importante stamperia Jesina, e con il quale condividerà la passione non solo per i libri, ma per la rinascita delle arti e della cultura che caratterizzano il periodo a Jesi come nel resto dell'Italia. Lucia sarà combattuta tra queste sue passioni e il dovere obbedienza a rispetto alla truce figura del suo zio, il Cardinale Artemio Baldeschi.
 
Basta così, non ci dire più niente per carità, altrimenti ci sveli tutta la trama. Vuoi ringraziare qualcuno in particolare che ti ha aiutato nella realizzazione dell'opera?
 
L'elenco sarebbe troppo lungo. Voglio ringraziare in particolare gli eredi di Giuseppe Luconi e di Mario Pasquinelli, ovviamente. Poi Stefano Esuperanzi, collega scrittore di Monte San Vito, che ha promesso di scrivere la prefazione al romanzo, e che comparirà sull'edizione definitiva. E poi tutti coloro che, acquistando il libro, ricompenseranno le mie fatiche. Grazie a tutti!
 
Grazie a te, Stefano, e a risentirci presto. Qui sotto i link per l'acquisto del libro e dell'e-book su Amazon.
 





martedì 9 settembre 2014

INTERVISTA AD ALESSANDRA MONTALI


Le interviste (im)possibili di Stefano Vignaroli: ALESSANDRA MONTALI

Ciao, Alessandra, e grazie per aver voluto dedicarci un po' del tuo tempo.
Grazie a te, Stefano, per questo spazio sul tuo blog letterario. A proposito, come mai posti sotto il nome di Caterina Ruggeri?
È un mio "vezzo", diciamo. Mi piace impersonarmi nella protagonista dei miei romanzi, la Commissario Caterina Ruggeri, anche se io sono un uomo e lei una donna. Forse una sfida a porsi dalla parte delle donne... Ma veniamo a te e atuo rapporto con la scrittura: quando e come è nato? E’ una passione che coltivi da tempo o che è nata all’improvviso?
E' nato presto, in prima media scrissi il primo romanzo d'avventura, un mix di pura fantasia e fatti realmente accaduti. 
Hai seguito mai dei corsi di scrittura creativa? Se sì, sono stati utili per la tua formazione di scrittrice? 
Sì, ho seguito alcuni corsi di scrittura creativa. Da ognuno ho preso qualcosa, ma sicuramente ricordo con molto piacere il primo che ho frequentato, con Silvano Sbarbati: da quelle lezioni ho capito quanto mi piacesse scrivere. 
Parlaci con parole tue del tuo romanzo “Quando la nebbia: il segreto di Osimo”. 
E' la storia di una giovane donna, la cui identità è nascosta da una fitta nebbia. Sarà poi questa città a restituirle il sole, svelandole una incredibile verità. 
"QUANDO LA NEBBIA” è un romanzo giallo/rosa, emozionante da leggere. Quali valori vuoi trasmettere con questa storia e a quali fonti ti sei ispirata? 
Il valore dell'amicizia incondizionata è quello che predomina, ma  ce ne sono anche altri, come l'amore con la A maiuscola, quello grande e perfetto, il valore della famiglia e della fiducia. Credo di essermi ispirata... a me stessa! 
I tuoi personaggi sono di pura fantasia o ispirati a persone realmente conosciute? 
Non sono del tutto inventati... La protagonista, ad esempio, la conosco piuttosto bene! Ahaha! 
Come definiresti il tuo rapporto con la città di Osimo? E sai in che maniera hanno accolto il tuo lavoro letterario i suoi cittadini? 
Sinceramente ancora non so come è stato accolto questo romanzo, mi auguro che  venga letto con piacere e che lasci qualcosa ad ognuno. Ogni libro è come un viaggio e quando si ritorna si è comunque un po' diversi. Spero di trasmettere la voglia di conoscere questa bella città,  così come è accaduto a me. 
Hai in cantiere qualche nuova pubblicazione? 
Sì. Un'antologia insieme ai miei amici scrittori del "Masterpiece jesino", un gruppo spontaneo di autori di Jesi e dintorni che si è venuto a creare grazie a Facebook. Poi sto scrivendo un romanzo con Stefano Vignaroli e  un thriller insieme ad un mio amico d' infanzia e, dulcis in fundo, sto realizzando il seguito di "Quando la nebbia". 
Un saluto ai tuoi lettori? 
Certamente. Buona lettura tra i vicoli nascosti di Osimo! A presto! Ciao a tutti! E leggetevi comodamente l'ebook, sul vostro PC o sul lettore che più vi aggrada!
 
 
                                                      

lunedì 8 settembre 2014

QUANDO LA NEBBIA: IL SEGRETO DI OSIMO



Francesca, giovane e ricca orafa di Como, dopo essere stata abbandonata dal compagno per un’altra donna, decide di lasciare la sua città per dare un taglio netto a quella che era stata la sua vita. 
Si trasferisce a Osimo, un antico paese nelle Marche, dove, anni prima, aveva trascorso alcuni giorni per frequentare un corso di oreficeria. 
Il piccolo paese con i suoi antichi gioielli storici inizierà a rimandarle strani dejavù di una bambina bionda con una piccola voglia di fragola dietro l’orecchio. Francesca sospetta che quella bambina non sia altro che se stessa da piccola. 
Inizia allora una tormentata e pericolosa ricerca di sé, di quella che era stata la sua vita e in questo percorso sarà aiutata dall’affetto di Giusy, cartomante per hobby e proprietaria del bar dove Francesca lavora. 
Alcune aggressioni turberanno la tranquillità di Francesca, che sarà costantemente seguita da un misterioso personaggio, sempre attento a non mostrare mai il suo volto e le sue reali intenzioni. 
Solo l’ultimo tassello della storia le riconsegnerà la straordinaria verità. 
Questa, in sintesi, la trama del nuovo lavoro di Alessandra Montali, autrice Chiaravallese. Nuovo per modo di dire, perché avevamo già conosciuto il romanzo con il titolo di "Voglia di fragola - Dejavù". Quindi una nuova versione del romanzo, una seconda edizione riveduta e corretta, anche se la trama è sempre la stessa. La novità? La nostra autrice per ora ha puntato tutto sulla versione elettronica del libro, cosa apprezzata da un sempre maggior numero di lettori. Cosa dire? In bocca al lupo, Alessandra. Aspettiamo le tue risposte per una delle interviste (im)possibili di Stefano Vignaroli!

venerdì 17 gennaio 2014

MALAMADRE: il nuovo romanzo di Lilia Carlotta Lorenzo

 
 
Dopo il successo de "Il Cappotto della Macellaia", il libro self più venduto nel 2013, ecco il 2° libro dell'Autrice.
 
 MALAMADRE


Pericle è un bel fusto che fa impazzire le donne. Educato e gentile, piace a tutti meno che a sua madre. Lei gli proibisce di chiamarla mamma e lo scaccia di casa con qualunque pretesto.  
Pericle, venditore della ditta 'La mia Biancheria Intima di Fiducia', sta percorrendo una solitaria strada di campagna. Inspiegabilmente la macchina finisce in un fosso. Perde i sensi e lo soccorre una donna bellissima. Lo porta fino a un paesino molto ma molto strano... 
Pericle, sistemato nella locanda di Fortaleza, decide di fare un giro per il paese. 
Non c'è anima viva, tranne due bimbe che giocano, sedute in mezzo al marciapiede. Quando lo vedono arrivare, si alzano e scappano in casa come se avessero visto il diavolo. 
Prima gli era sembrato, adesso è sicuro: con la coda dell'occhio riesce a vedere ombre furtive muoversi dietro le tendine. 
Che gente! 
Bambini che scappano in sua presenza, adulti che spiano dalle finestre… e l'ostessa gli ha detto che in paese avrebbe fatto fior di affari... 
Pericle ha paura. 
Dov'è finito? 
Chi sono tutte quelle donne lussuriose che gli si offrono in maniera sfacciata e addirittura gli propongono le proprie figlie?... 
 
 

mercoledì 14 agosto 2013

OGGI VI PARLO DI... LILIA CARLOTTA LORENZO


LE INTERVISTE (IM)POSSIBILI DI STEFANO VIGNAROLI 
 
Lilia Carlotta Lorenzo
 
 
Argentina di nascita, Piemontese di adozione. Hai fatto il percorso inverso di Papa Francesco! Quindi... (è un conclusivo, ma fa lo stesso), raccontaci un po' di te, Lilia!

Dopo aver frequentato le facoltà di giornalismo e giurisprudenza, per poi diventare un architetto di mezza tacca, perché non ricca, né figlia sorella o moglie di architetti di successo, ho cambiato 33 indirizzi, vissuto in alberghi di gran lusso, topaie d’infima categoria e ville signorili, frequentato dagli indios del Chaco a smorfiosi radical chic europei, fatto incursioni nell’attività artistica con risultati soddisfacenti, perché l’inventiva e l'infarinatura culturale aiutano sempre. Adesso non esco più di casa e scrivo noir ambientati nella pampa argentina, da dove provengo.
Parlaci un po' della tua produzione letteraria.

Il mio primo giallo, “Il Cappotto della Macellaia” è subito diventato un Best Seller su Amazon, con moltissime vendite sin dal primo giorno, ha persino ottenuto il cartellino arancione 'Libro più venduto'.
Progetti per il futuro?
Al momento sto finendo il mio secondo noir in lingua originale che, dopo la traduzione, penso di pubblicare su Amazon, sperando di raggiungere lo stesso successo del primo.
Altro?

Che altro può desiderare una frustrata come me?
Un caldo saluto.
Lilia
 
 
 
Chi è Lilia Carlotta Lorenzo?
 

Lilia Carlota Lorenzo è nata in Argentina da padre spagnolo e madre italo-francese, discendente da una nonna di sangue moro. Carente di senso pratico, ha dimostrato sin da piccola una spiccata inclinazione alle attività creative.
Cresciuta in un piccolo paese di provincia che detestava, dopo il liceo si è stabilita a Buenos Aires, frequentando le facoltà di giornalismo e giurisprudenza, per poi laurearsi alla Universidad Nacional de La Plata, in Architettura e Urbanistica, discipline più affini alle sue attitudini.
Durante la sua vita ha fatto i più svariati lavori. Dalla venditrice di elettrodomestici, materassi e appartamenti, all’insegnante, assistente psicopedagogica in un istituto di oligofrenici acuti, dama di compagnia di signore benestanti e annoiate, e molto altro ancora. Ha cambiato 33 indirizzi, vissuto in alberghi di gran lusso, topaie d’infima categoria e ville signorili. Ha frequentato dagli indios del Chaco ai cosiddetti radical chic europei, tutte esperienze che hanno molto arricchito il suo spirito.
Arrivata in Italia, ha collaborato in qualche noto studio di architettura torinese partecipando a lavori per il Comune di Torino e la Regione Piemonte.
Ritiratasi successivamente nelle Langhe, si è dedicata per diletto alle attività artistiche. Installazioni, oggettistica e pittura di quadri con tecniche diverse, ambientati nella Buenos Aires del tango e dei suoi personaggi, presentando varie mostre nel Piemonte.
Cambiando di nuovo indirizzo, è andata al mare, per poi stabilirsi nella zona del Canavese. Negli ultimi anni non esce più di casa e si dedica a scrivere noir e gialli ispirati a fatti veri (o inventati) accaduti nelle pampas, da dove proviene.
Il suo primo giallo, Il Cappotto della Macellaia, subito diventato un Best Seller su Amazon con moltissime vendite sin dal primo giorno, ha raggiunto l’agognato cartellino arancione con la scritta 'Il più venduto'.
Al momento ha finito il suo secondo noir in lingua originale, che dopo la traduzione pensa pubblicare su Amazon sperando di raggiungere lo stesso successo del primo. Come dice l’autrice: “Per una frustrata come me, non potevo chiedere di meglio”.
 
 
 
IL CAPPOTTO DELLA MACELLAIA
 
Cosa ha visto il bambino della sarta nella cucina dell'impudica Solimana, che quando la trova scappa terrorizzato? Perché lei attira gli uomini del paese a casa sua e spaventa sua sorella ritardata con la madre morta?
Accidia, superbia, gola, invidia, lussuria… cinque dei sette peccati capitali.
Sei comandamenti infranti… troppo per un paese di otto isolati e 207 abitanti.
 
E-book formato kindle scaricabile da Amazon a 0,99 €. Buona lettura!
 



giovedì 1 agosto 2013

IL DIARIO DI UNO PSICOPATICO


  Sfida al buio per il Commissario Caterina Ruggeri

Disponibile E-book della nuova avventura del Commissario Caterina Ruggeri, scaricabile da Amazon a soli € 1,02. 
Edizione cartacea disponibile su Amazon al prezzo speciale di € 10,92.


Con “Il diario di uno psicopatico” siamo giunti alla terza avventura del Commissario Caterina Ruggeri, l’ormai nota poliziotta marchigiana, amata dal pubblico dei suoi lettori affezionati. Al suo fianco un nuovo collega, il Commissario Sergio Adinolfi di Senigallia, esperto “criminal profiler”, insieme al quale dovrà rincorrere uno psicopatico serial killer. 
A un certo punto Caterina quasi cederà al fascino del collega, ma il decorso della vicenda non potrà lasciare spazio a tresche amorose. Una sfida al buio per il Commissario Caterina Ruggeri, che si troverà coinvolta nella più introspettiva delle sue avventure. Scoprirà infatti che l’assassino è più vicino a lei di quanto nessuno osi immaginare, forse è un membro della sua stessa famiglia. Dovrà scavare nel suo passato e nel suo inconscio per arrivare alla soluzione, ma quando questa sembra essere a portata di mano, ecco nuovi colpi di scena a cambiare le carte in tavola. Sembra che lo psicopatico si diverta a creare a bella posta situazioni imbarazzanti per la nostra poliziotta, che incalzata da questore, magistrato e giornalisti, deve giungere in fretta a una conclusione plausibile. Ci riuscirà? Lasciamolo scoprire al lettore, che ritroverà con piacere personaggi già conosciuti nelle passate avventure della Commissario e nuovi intriganti personaggi che si delineano in questo nuovo episodio. Ma soprattutto la lettura aprirà delle finestre a riflettere su alcuni temi scottanti, in particolare sui drammi che più o meno velatamente si possono consumare anche all’interno di famiglie normali. E non parliamo solo di violenze o di abusi sessuali, ma di tutti quei conflitti e quelle tensioni che si verificano in famiglia, di cui spesso e volentieri sono testimoni bambini e adolescenti e che segnano la loro vita per sempre, anche se agli adulti queste dinamiche sfuggono completamente. Un monito, insomma, ai genitori, a cercare di far vivere ai propri figli, un’infanzia il più possibile serena, che li proietterà verso un’età adulta calibrata e responsabile. 
Come al solito, i riferimenti alla storia e alle tradizioni locali non mancano, a dare in certi tratti un taglio leggero e piacevole alla lettura, creando uno stacco dalla descrizione di macabri delitti. 
In questa nuova indagine troviamo una Caterina sempre impulsiva sì, ma forse un po’ più riflessiva, più matura. In fin dei conti, l’età che avanza e le responsabilità familiari creano in ognuno di noi cambiamenti del comportamento e del carattere, e di sicuro anche lei non è immune da ciò. Ciò che conta è l’intelligenza e l’intuito che, grazie anche all’aiuto dei suoi collaboratori e del suo solito cane, Furia, la portano costantemente a risolvere le sue indagini con successo.



giovedì 20 giugno 2013

Intervista a Teresa Angelico


RUBRICA: LE INTERVISTE (IM)POSSIBILI DI STEFANO VIGNAROLI
 
Oggi intervisto una giovane scrittrice che si auto pubblica in ebook: Teresa Angelico.




Ciao Teresa
Ciao Stefano
Comincio subito con le domande.
Va bene.
Mi piacerebbe sapere come hai cominciato a scrivere, me ne puoi parlare?
Certo, con piacere. È successo a La Spezia prima in un’aula di tribunale e poi a casa.
Scusa se t’interrompo, in tribunale hai detto? sei un avvocato?
(ride) No, sono un ingegnere meccanico.
Allora stavi testimoniando?
No.
Ti stavano processando?
No, dai, ritenta.
Avevi accompagnato qualcuno?
No.
Mi arrendo.
Confesso, stavo seguendo il consiglio di Eduardo De Filippo.
Eduardo De Filippo, lo ammiro molto. Sono curioso, continua.
Ok, Eduardo consigliava ai giovani autori di frequentare le aule di tribunale. In effetti, aveva ragione, in un’aula di giustizia s’impara molto sulla natura umana. A quell’epoca vivevo a La Spezia, per motivi che ti racconterò un’altra volta, e quando avevo un po’ di tempo libero entravo in tribunale e seguivo i processi. All’inizio non è successo niente, tanto che ho pensato che quel burlone di Eduardo si fosse divertito a prendere in giro i giovani allievi de "La bottega del teatro" ma poi è scattato il meccanismo. Una sera, mentre rientravo dal lavoro, ho iniziato a pensare alle storie che avevo sentito durante i processi e ho cominciato a fantasticarci su. Piano piano, sono nati i personaggi. Diventavano così vivi che era impossibile non renderli in un racconto. Ho acceso il portatile e ho costruito la mia prima storia. Così ho iniziato e, da allora, non ho più smesso.
Cosa pensi dei corsi di scrittura creativa? Ne hai mai frequentato uno?
No, non mi è capitato di frequentarli, ma so che qualcuno ne ha tratto giovamento. Se non fossi così impegnata con il lavoro e la famiglia, mi piacerebbe frequentarne uno.
Quattro romanzi, pubblicati in forma esclusivamente digitale come e-books. Come mai questa scelta?
Stefano, sì, è vero, ho quattro titoli, ma non sono tutti romanzi, alcuni sono dei racconti o dei romanzi brevi. Ho scelto di auto pubblicare in e-book perché credo che sia una maniera semplice e diretta per avvicinarsi ai lettori. Con una cifra modesta (meno di un euro), possono comprare il libro e vedere se il mio modo di scrivere incontra i loro gusti o no. Un libro di carta verrebbe a costare dieci volte di più.
Credi che l’editoria digitale rappresenti un buon trampolino di lancio per un giovane scrittore?
Io non sono un editore, ma ho saputo che parecchi autori self sono stati notati da importanti case editrici e messi sotto contratto, quindi, la risposta è sì.
Parlaci dei tuoi romanzi, in particolare, di “Omicidi al liceo”. Per quest’ultimo testo, come è nata l’dea di prendere spunto dal romanzo di Agatha Christie: “C’era una volta”?
Io sono una grande fan di Agatha Christie, e ho letto il suo romanzo quando ero ancora una ragazzina. La storia di “C’era una volta” è stata ispirata da delle lettere risalenti alla XI dinastia egiziana, che furono trovate in una tomba scavata nella roccia, di fronte a Luxor,  durante una spedizione in Egitto del Metropolitan Museum of Art di New York. Ho cercato di risalire alle lettere originali, ma non ci sono riuscita, ho trovato però un libro del professor Battiscombe Gunn in cui riporta la traduzione di molti papiri egiziani, sono storie affascinanti che mi hanno guidata e ispirata mentre scrivevo il romanzo.
Ti ritieni una giallista nel senso classico del termine (di quelli che tengono sempre a mente le vecchie regole di Van Dime) o preferisci scrivere a ruota libera, definendoti quindi una romanziera?
Non saprei come definirmi, a volte scrivo di getto, altre devo pianificare in ogni dettaglio.
I tuoi personaggi sono di pura fantasia o ispirati a persone realmente conosciute?
Stefano! Vuoi mettermi nei guai? Certo che sono di pura fantasia!
Hai già in cantiere nuove pubblicazioni?
Attualmente, sto scrivendo un giallo ambientato nella mia città.
Auto pubblicazione e promozione libraria. Sei soddisfatta dei risultati raggiunti con il self publishing, o pensi che una casa editrice avrebbe potuto realizzare una promozione migliore?
A mio parere, una casa editrice è indispensabile se si vuole promuovere un autore in maniera efficace.
Grazie, Teresa. Per me è stato un vero piacere intervistarti. In bocca al lupo per tutto!
Grazie a te, Stefano, per avermi ospitata qui nel tuo blog. Crepi il lupo e un caro saluto a tutti i lettori.